Polveri indiane: la mia esperienza

Era un bel po’ che queste polverine indiane mi incuriosivano e un bel po’ che cercavo di capirne il funzionamento;
Inizialmente mi ci sono avvicinata attratta dalla promessa di rinforzare i capelli e limitarne la caduta perchè con l’allattamento e un po’ di stress (che ci sta sempre bene!) perdo manciate di capelli ad ogni colpo di spazzola!
Ho iniziato a studiarmele un po’ e condivido con voi queste poche nozioni generali giusto per capire insieme di cosa stiamo parlando:
Amla: è la polvere di uva spina indiana (emblica officinalis) dal potere condizionante e lavante perchè contiene saponine (detergenti naturali dal leggerissimo potere schiumogeno). 

L’Amla è una ricchissima fonte di vitamina C e contiene anche i bioflavonoidi, le sostanze che la natura affianca alla vitamina C perché possa agire come antiossidante.

Sui capelli: Aumenta la forza dei follicoli piliferi, aiuta la crescita dei capelli, li rende voluminosi, lucidi, morbidi, previene le doppie punte e la caduta dei capelli, ne rafforza e nutre le radici. Contribuisce anche a ringiovanire e riparare i capelli danneggiati. 

Sul viso e corpo: esplica il suo potere purificante e di pulizia profonda, adatta  anche su pelli sensibili che tendono ad eruzioni cutanee, brufoli, acne. Rinfresca la pelle, previene l’infiammazione e riduce i pori.


Shikakai: polvere di acacia concinna dal potere detergente e condizionante, districa le lunghezze e purifica il cuoio capelluto e ne calma eventuali irritazioni stimolando anche la crescita dei capelli 

Kapoor cakli:polvere di Hedychium Spicatum, un fiore che somiglia al gelsomino e dal profumo intenso, con ottime proprietà condizionanti e rinforzanti per le lunghezze. Ha proprietà antisettiche per il cuoio capelluto, stimola la crescita dei capelli e dona luminosità. 
Molte sono le “ricette” dei mix e dei tempi  di posa, io ne ho sperimentati diversi ma tutti che non mi davano piena soddisfazione perchè mi lasciavano sempre il capello un po’ pesante (anche se, a onor del vero, al successivo shampoo erano belli soffici e lucidi).
Prova e riprova alla fine ho trovato la giusta quadra per i miei capelli che sono naturali, fini e di media lunghezza (poco sotto le spalle)
50 amla
20 shikakai  
20 kapoor caki
60 gel di semi di lino
50 di acqua così da renderlo una crema tipo yoghurt
5 gtt limone
3 gtt menta
Solitamente l’iter sarebbe di detergere la cute con la sola pappina di erbette, ma io mi trovo meglio facendo uno shampoo delicato e possibilmente bio prima, poi massaggio pochi minuti la pappetta sulla cute e, senza sciacquare, passo la restante Cremina sulle lunghezze; Intanto l’olio essenziale di menta lascia una meravigliosa sensazione di fresco sulla cute durante il tempo di posa mentre quello di limone contribuisce alla lucentezza dei capelli.
Avvolgo i capelli in un asciugamano e faccio le mie cose tenendo quindi in posa almeno mezz’ora per poi sciacquare abbondantemente con acqua.
Così facendo ottengo capelli leggeri e supervoluminosi, morbidi e ben districati senza l’uso di balsamo e con un profumino delizioso! 
Ho già avuto modo di parlarvi delle mie soperte e gioie sull’uso del gel di semi di lino qui, e, come vi ho detto in quell’occasione, mi mancano la pazienza e il tempo per fare  fare questa trafila ogni volta che lavo i capelli, ma lo faccio una volta la settimana e devo dire che quanto a corpo e lucentezza sono già visibilmente migliorati in appena tre applicazioni!

Linky Party C'e' Crisi

6 pensieri riguardo “Polveri indiane: la mia esperienza

  1. è la prima volta che ne sento parlare mi incuriosiscono molto ! nuova follower se ti fa piacere ti aspetto anche da me :)www.ilmiomondobeauty.blogspot.it

  2. Ciao Chiara,grazie mille per essere passata a trovarmi e per il tuo gentilissimo commento sul mio blog: anch'io la penso come te sui libri come regali.Ricambio volentieri la visita qui e vedo tante belle cose che adesso vado a leggermi.Spero non ti dispiaccia (cioè so che non è così!) se \”curioso\” un po' in casa tua! ;)Michela di Creareregali

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