
Confessate: fate parte anche voi di quel 94% di persone che non utilizzano con regolarità il filo interdentale?
Forse per aver portato per tanti anni l’apparecchio, o forse perché ho i molari con spazi irregolari tra loro in cui si annida qualche residuo ostinato, fatto sta che per me il filo è sempre stata una sana abitudine, forse non quotidiana ma sicuramente regolare.

In generale però l’utilizzo del filo interdentale viene promosso dai dentisti perché in grado di completare al meglio l’igiene orale dato che arriva a pulire bene anche le superfici laterali del dente rimuovendo placca e residuo di cibo in punti in cui non sempre il solo spazzolino risulta efficace
Prima il filo interdentale era costituito da un nastro sottile di plastica, nylon o seta, ma finalmente si trovano diverse alternative attente all’ambiente e compostabili come quello di conchiglia di cui vi parlo oggi

È fatto con fibre ricavate da amido di mais e cerato con cera naturale di candelilla aromatizzata alla menta per contribuire alla freschezza della bocca
La confezione è compatta ed in vetro con il tappo in acciaio inox dotato di separatore per tagliare il filo della lunghezza che si vuole (di solito si usano pezzi di circa 20 cm) e trattenere l’estremità tagliata per l’utilizzo successivo in modo che non cada nella bottiglietta.

Una volta terminata la bobina da 30 mt si possono acquistare solamente le ricariche mantenendo la confezione. Io ho acquistato entrambi su Amazon (trovi il link affiliato per acquistarlo Qui)
Tu cosa prediligi per l’igiene orale?